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venerdì, ottobre 06, 2006

La Bce alza i tassi e i Mutui

Il costo del denaro sale al 3,25%

La Bce ha rispettato le previsioni: i tassi d'interesse sono stati ritoccati al rialzo dello 0,25%, con il costo del denaro che raggiunge così il 3,25%. La decisione farà salire ancora le rate dei mutui, che saranno immediatamente adeguate dalle banche al nuovo livello del costo del denaro. Sembra comunque che entro fine anno ci aspetti un altro rialzo, che dovrebbe portare i tassi al 3,5%.

E se sul rialzo odierno gli analisti erano tutti d'accordo da giorni, restano i dubbi sull'orientamento per il 2007 della Banca centrale europea. Su un pool di 30 economisti interpellati dalle agenzie di stampa Afx News e France Presse, 28 ritengono che la Bce continuerà la stretta con un secondo aumento da un quarto di punto al 3,5% a inizio novembre.

Nelle scorse settimane Jean-Claude Trichet aveva parlato di un atteggiamento "molto vigile" per preparare l'attuale aumento. E se ora dovesse annunciare l'intenzione di "monitorare con molta attenzione" tutti i rischi inflazionistici, questa frase, secondo molti analisti, segnalerebbe l'intenzione di aumentare nuovamente i tassi di interesse fra due mesi, in dicembre.

Anche un lieve cambiamento di tono potrebbe essere indicativo: "un'espressione alternativa" dice Julian Callow di Barclays Capital "potrebbe essere 'monitorare con attenzione', il che suggerirebbe che la Bce non è sicura se aumentare nuovamente i tassi in dicembre".

Inoltre, se Trichet ribadirà la necessità, a fronte di una crescita economica in linea con le previsioni, di "una graduale rimozione della posizione accomodante della politica monetaria", questo sarebbe un chiaro segnale, dicono gli esperti, che la Bce sta pensando di non fermarsi al 3,5% di dicembre.

Questo è il quinto intervento della Bce sui tassi di interesse da quando è partita la stretta, nel dicembre scorso, e riporta il tasso di riferimento al livello del novembre 2002. Il 3,5% che dovrebbe essere raggiunto in dicembre si collocherebbe, secondo gli esperti, nella parte bassa di una gamma "neutrale" di tassi che viene considerata la più adeguata alla luce dei rischi per crescita e inflazione del 2007 e che potrebbe rappresentare il picco della stretta. "Il ciclo restrittivo" prevede Peter Vanden Houte di Ing "riprenderà soltanto dopo che il temporaneo rallentamento della crescita previsto per il 2007, si sarà concluso, probabilmente verso fine 2007".

Di recente, diversi esponenti della Bce hanno, comunque, ipotizzato la possibilità di nuovi aumenti dei tassi l'anno prossimo se la crescita continuerà a mostrarsi solida e anche a fronte di prezzi del petrolio meno elevati. Gli ultimi dati sull'economia e la fiducia dell'Eurozona confermano il quadro di robustezza congiunturale, in particolare l'indice sulla fiducia di imprese e consumatori che in settembre è balzato a 109,3, un nuovo massimo dal febbraio 2001, contro previsioni di un calo.

La crescita europea è sempre più trainata da forze interne e potrebbe ricevere una nuova spinta da una stabilizzazione del petrolio a livelli più ragionevoli. Attualmente la stima della Bce è di una crescita del 2,5% quest'anno e del 2,1% nel 2007 e previsioni aggiornate saranno diffuse nella riunione di inizio dicembre.

FONTE: TGCOM.it

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