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lunedì, dicembre 17, 2012

Fondo giovani coppie: agevolazioni per l’accesso ai mutui



È ripartita da qualche giorno sulle principali reti televisive italiane la campagna pubblicitaria di sensibilizzazione relativa alla possibilità di accedere ad agevolazioni per la stipula di mutui prima casa da parte di giovani coppie anche con reddito di natura precaria. Le agevolazioni si inseriscono nell’ambito delle possibilità offerte dal Fondo per la casa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Dipartimento della Gioventù.
L’ammontare del fondo è stabilito inizialmente in 50 milioni di Euro e si rivolge a giovani coppie coniugate (con o senza figli) o nuclei familiari anche mono genitoriali con figli minori. Tutti i richiedenti devono avere un’età inferiore a 35 anni, un reddito ISEE complessivo non superiore a 35.000 Euro e non più del 50% del reddito complessivo imponibile a fini IRPEF deve derivare da un contratto a tempo indeterminato. Il o i richiedenti non devono inoltre essere già proprietari di altri immobili ad uso abitativo.
Sul fronte dell’immobile, esso deve essere adibito ad abitazione principale, non deve essere un’abitazione signorile, una villa, un castello o un palazzo e non deve avere una superficie superiore a 90 metri quadri; l’abitazione non deve avere le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici datato 2 agosto 1969.
Il mutuo richiesto deve essere finalizzato all’acquisto di un’abitazione principale e il suo importo non può essere superiore a 200.000 Euro. Il tasso applicato e le condizioni sono definite dalle singole banche aderenti, rispettando determinati parametri definiti di accordo tra il Dipartimento della Gioventù e l’ABI. L’accordo tra questi ultimi prevede che lo stato garantisca il 50% della quota capitale del mutuo concesso e che le banche non richiedano ulteriori garanzie rispetto all’iscrizione ipotecaria sull’immobile.

domenica, dicembre 02, 2012

Mutui e detrazioni: nessuna modifica dalla legge di stabilità



È stato stralciato il tetto sulle detrazioni previsto dalla prima bozza della legge di stabilità. Chi oggi sta rimborsando un mutuo potrà continuare a detrarre il 19% su un importo massimo di 4.000€, pari ai 760€ all’anno. La proposta di legge, modificata nei giorni scorsi, aveva previsto, oltre alla riduzione del tetto massimo su cui calcolare la detrazione, un allargamento del gruppo di spese da includere nell’importo massimo detraibile, così da comprendere, oltre al mutuo casa, anche assicurazioni, figli a carico e altre voci.
La modifica avrebbe dunque limitato fortemente il potenziale di detrazione, considerando che, nonostante il calo dei tassi, sono molti gli italiani che sfruttano appieno il tetto dei 4.000€; l’inclusione nel tetto anche delle altre voci avrebbe imposto ai contribuenti una scelta, fattispecie oggi scongiurata. 
Si tratta sicuramente di un’ottima notizia, specie in un momento  come l’attuale, in cui la stretta del fisco si sta facendo sentire significativamente sui budget familiari, con il saldo IMU che mette a serio rischio le tredicesime di molti lavoratori, specie dei possessori di seconde case.

domenica, novembre 18, 2012

Energie rinnovabili: al via nuovi incentivi



Il Ministro dello Sviluppo economico Passera, di concerto col ministro dell’Ambiente Clini e delle Politiche Agricole Catania, ha varato uno schema di decreto che consentirà, grazie ad un meccanismo di incentivi, di dare nuovo impulso alla produzione di energia rinnovabile e di migliorare l’efficienza energetica. Il provvedimento è essenziale per il raggiungimento e il superamento degli obiettivi ambientali europei previsti per il 2020.
Il decreto si propone il duplice obiettivo di dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling) e di accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Più in particolare, il nuovo sistema incentivante spingerà lo sviluppo di interventi di piccola scala, generalmente rivolti ad usi domestici e per piccole aziende.
Imprese e privati potranno sostenere più agevolmente gli investimenti per installare nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile, grazie a incentivi che copriranno mediamente il 40% dell'investimento e che verranno erogati nell’arco di 2 anni, che diventano 5 solo nel caso di interventi più onerosi. La presenza sul mercato di offerte di prestiti vantaggiosi per finanziare questo tipo di interventi potrebbe agire come ulteriore facilitatore alla diffusione di questo tipo di iniziative.

domenica, settembre 30, 2012

Eufides: nuovo progetto del CNUE che faciliterà le transazioni immobiliari in Europa


È stato approvato all’unanimità dall’assemblea generale del CNUE (Consiglio dei notariati d’Europa) un nuovo progetto che si fonda su EUFides, la nuova piattaforma del notariato europeo. Il progetto è stato ideato per facilitare le compravendite tra i paesi della UE.
Il compito di EUFides sarà quello di fare da intermediario tra chi vende/compra in un paese e chi compra/vende in un altro. In pratica tale sistema consente di contattare il notaio di fiducia che seguirà direttamente per via telematica la compravendita, in collaborazione con il notaio locale del paese in cui è ubicato l'immobile da acquistare. Sempre per via telematica si potranno sbrigare tutte le pratiche previste per l’acquisto dell’immobile, dal trasferimento dei dati all'esecuzione delle diverse procedure amministrative imposte dai singoli Stati, fino alla firma dell’atto di vendita.
Grazie a questa rete i cittadini europei potranno acquistare immobili all’estero con sicurezza e semplicità, risparmiando tempo e denaro e mantenendo comunque la massima tranquillità riguardo il rispetto delle specifiche normative applicate in ogni stato.


martedì, agosto 07, 2012

Federalberghi: un focus sulle vacanze estive degli italiani


Cala significativamente il numero di italiani che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze tra giugno e settembre. Il dato emerge da un’indagine realizzata da Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions, effettuata dal 9 al 13 luglio su un campione di 1.200 italiani maggiorenni. Saranno infatti il 44,7% gli italiani che si concederanno una vacanza, pari a circa 27 milioni di persone rispetto ai 33,2 milioni dell’estate 2011, con una flessione del 18,9%. Gli indecisi sono ancora il 6%, rispetto al 3,1 del 2011, sintomo di una situazione molto instabile.
A rimanere a casa sarà il 49,1% della popolazione rispetto al 41,9% dell’estate 2011; nel 51,6% dei casi la motivazione alla base della scelta di non muoversi è legata a motivi economici, in netto aumento rispetto al 42,8% registrato nel 2011. E pensare che gli ultimi dati sulla sfera creditizia lasciavano ben sperare, con una crescita sostanziale delle richieste di prestiti per vacanze e svago nei primi 6 mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011.
Sul fronte delle mete, a farla da padrone sono le località di mare, che raccolgono il 67,9% delle preferenze  rispetto al 70,4% del 2011. La montagna segue a debita distanza con il 15,6% delle preferenze (stabile rispetto al 2011) e risultano in crescita le località termali e del benessere con il 4,2% rispetto al 3,1% del 2011. La spesa stimata per la vacanza estiva, comprensiva di tutti gli extra, sarà di 741 Euro, in lieve calo rispetto ai 776 Euro del 2011.
A livello regionale, la Calabria sarà la regina dell’estate 2012 con un 12,9% di domanda nazionale rispetto al 9,7% del 2011; la forte focalizzazione su un turismo che sa coniugare la tradizione e l’innovazione ha premiato significativamente la regione meridionale, capace di garantire un’accoglienza di prim’ordine. Seguono il Veneto col 10,7% rispetto al 7,2% del 2011, la Sicilia in calo con il 9,7% rispetto al 13% del 2011, la Sardegna, anch’essa in calo, con l’8,9% rispetto al 10,2% del 2011, il Lazio con il 7,1% e la Puglia con il  6,5%.

sabato, giugno 09, 2012

Immobiliare: ripresa sempre più legata ai mutui


Pensare ad una ripresa dell’immobiliare è oggi quanto mai azzardato, considerata la crisi che interessa la nostra economia e l’incertezza imperante nel contesto internazionale. Anche coloro che nonostante tutto potrebbero richiedere e ottenere un mutuo oggi preferiscono attendere, per poter osservare meglio l’evoluzione dello scenario economico, che da un giorno all’altro potrebbe riservare grandi sorprese, in positivo o in negativo, basti pensare agli effetti di una possibile uscita della Grecia dall’Eurozona.
Sul fronte degli istituti di credito, la rigidità nella valutazione del merito creditizio è sempre molto forte, sia in termini di rapporto tra rata e reddito netto dei richiedenti sia per quanto concerne le garanzie da prestare per l’accensione di un mutuo. In una situazione di sostanziale stagnazione dei redditi reali è semplice comprendere come si stiano creando delle vere e proprie barriere all’ingresso ai finanziamenti per un numero crescente di aspiranti mutuatari. La dinamica rialzista dei tassi è dovuta a molteplici fattori, in primis la crisi dei debiti sovrani nell’eurozona, ma anche la maggior rischiosità associata ai mutuatari, legata all’instabilità del mercato del lavoro, fa la sua parte, con le banche che assumono un atteggiamento sempre più guardingo nelle fasi di istruttoria dei finanziamenti.
Nelle scorse settimane, prima che le vicende legate al terremoto in Emilia facessero capolino nell’agenda politica, erano iniziate a circolare ipotesi volte al rilancio delle compravendite, come la cancellazione dell’imposta di registro e dell’IVA in caso di acquisto da costruttore. É tuttavia fondamentale sottolineare come queste misure debbano rientrare nell’ambito di una strategia più organica e complessiva, che coinvolga anche gli istituti di credito, oggi vero e proprio tassello alla base del possibile rilancio dell’immobiliare.

venerdì, maggio 25, 2012

Passione Casa: si afferma lo shopping di mobili a rate

Caro spesa, caro benzina. Lo scenario è sempre quello dell’incertezza sul futuro e gli italiani “in crisi” riscoprono l’intimità del focolare domestico: sono, infatti, in frenata gli acquisti di nuovi immobili, rimandati a tempi migliori; fa sempre più “moda” e “tendenza” invece impreziosire l’attuale abitazione, acquistando - a rate - cucine, salotti, camere da letto o oggetti di design.

L’indagine del portale di comparazione prestiti online PrestitiSupermarket.it – effettuata su 15.000 richieste raccolte nei primi 4 mesi dell’anno – evidenzia come il 43% dei richiedenti un prestito avanzi la richiesta per finanziare spese per l’arredamento, con un importo medio di poco inferiore ai 10 mila Euro. E che sia eco-arredo, design green, architettura bio o classica, sobria o tradizionale, detto fatto, i prestiti sono il modo più facile per abbellire gli spazi interni della casa, dove oggi gli italiani scelgono di sbizzarrire il proprio gusto estetico. Balza agli occhi come la riduzione del numero di richieste di finanziamenti per l’acquisto della casa negli ultimi 4 mesi (46% anno su anno) sia accompagnato da un aumento delle richieste di prestito con finalità arredamento, salite dal 36% del totale delle domande a fine 2011 al 43% nei primi 4 mesi del 2012. Ossia, gli italiani hanno sempre a cuore la casa, ma la nuova filosofia è: “rinvio l’acquisto, nel frattempo abbellisco l’appartamento”.
Casa, dolce casa: la voglia di re-styling e di riprogettare l’arredo si impone nella fascia tra i 40 e i 50 anni, che oggi rappresenta circa il 30% del totale dei richiedenti (l’età media si attesta attorno ai 43 anni). Sono persone che preferiscono passare il proprio tempo libero in famiglia o con gli amici fra le mura di casa e quindi investono sulla qualità della propria vita casalinga. E’ un segnale importante che sia in crescita la diffusione di spazi abitativi di piccole metrature, con angolo cottura in soggiorno: il prestito, nella maggior parte dei casi, è richiesto per la ristrutturazione o l’ammodernamento della cucina, un vero e proprio ambiente conviviale, in cui la funzionalità sia bilanciata dall’estetica.
Anche i trentenni rappresentano una buona fetta di domanda, con circa il 26% sul totale delle richieste: spesso siamo di fronte alla coppia giovane che ha appena affittato casa e vuole migliorarne la vivibilità. Infine, nella classe 50-60 anni si rileva un 21% di richieste, che sotto i 30 scendono al 17%. In sintesi, la concentrazione più significativa della domanda è rappresentata da trentenni e quarantenni, che insieme pesano per il 56%.

Non è una sorpresa che ben l’83% delle richieste provengano da dipendenti a tempo indeterminato, data la selettività che oggi caratterizza la valutazione del merito creditizio da parte delle finanziarie. Ben distanti seguono i lavoratori autonomi, che contano per un 7% e i pensionati, con poco più del 4%.

La durata di questi prestiti testimonia la tendenza sempre più diffusa ad allungare i tempi di rimborso: i prestiti fino a 3 anni rappresentano solamente il 18% delle richieste, mentre quelli con rimborso  tra 4 e 6 anni raccolgono la preferenza di circa il 70% dei richiedenti.

Diamo un’occhiata alle Regioni: la Lombardia guida la classifica dei richiedenti di questa tipologia di prestiti (circa il 17% del campione osservato), seguita dalla Campania (13%), dalla Sicilia (10%) e dal Lazio (9%). In Trentino Alto-Adige si spende mediamente di più, con finanziamenti che si attestano sui 12.700 Euro; al secondo e terzo posto, ben distanziati, troviamo le Marche con 10.600 Euro e la Campania con 10.500 Euro.

Milano è sempre Milano e non si smentisce mai: il capoluogo meneghino, baricentro di numerose iniziative legate al design come il famosissimo ‘Salone del Mobile’, registra il maggior numero di richieste, con un importo medio di 10.300 Euro e un’età media dei richiedenti pari a 45 anni.

Terremoto: IMU rinviata e moratoria straordinaria per i mutui


Le scosse di assestamento non cennano a placarsi, ma fortunatamente la macchina degli aiuti e del sostegno alle popolazioni colpite si è messa in moto alla svelta. Oltre alle forme di assistenza più immediate, si è assistito nei giorni scorsi all’avvio delle prime iniziative puramente economiche; è oramai passata una settimana dalla decisione di Carisbo e Banca CR Firenze relativa alla sospensione fino a 12 mesi delle rate dei mutui accesi sugli immobili danneggiati, cui si aggiunge la concessione di linee di credito in conto corrente finalizzate a finanziare le spese di emergenza.

Le prime stime dei danni testimoniano tutta la gravità della situazione: senza considerare i danni agli edifici storici e di valenza culturale, difficilmente stimabili, si arriva anche a cifre vicine al miliardo di Euro. In queste condizioni l’intervento delle istituzioni è quanto mai necessario, al fine di ridare speranza alla popolazione e promuovere una pronta e veloce ricostruzione. È da leggersi in questi termini la visita del premier Mario Monti alle zone colpite nella giornata di martedì, cui sono seguiti due interventi importanti: in primis, la messa a disposizione di 50 milioni di Euro, relativi al fondo per la Protezione Civile; in più, la manifestazione dell’intenzione del governo di rinviare il pagamento dell’IMU per i proprietari di abitazioni e immobili ad uso produttivo considerati non agibili.

Ovviamente le misure diverranno operative solo nel momento in cui le Regioni avranno concluso la rilevazione delle effettive necessità, al fine di identificare la necessaria copertura finanziaria. In questi giorni la lotta contro il tempo è quella delle verifiche sui fabbricati che non mostrano segni evidenti del sisma, per consentire alle famiglie che ne avranno la possibilità di rientrare in tempi rapidi a casa.

L’intervento del governo è quanto mai importante in un momento in cui montano le polemiche legate al decreto legge 59 del 15 maggio 2012, che limita l’intervento finanziario dello stato in caso di calamità naturali; con questo decreto in pratica, finisce in capo ai proprietari degli immobili la facoltà di stipulare una polizza a copertura dei rischi legati alle distruzioni causate da eventi sismici. Il decreto, già operativo ma non ancora convertito in legge, potrebbe comportare un aumento dei costi legati all’accensione di un nuovo mutuo, considerata l’esigenza di allargare, ove possibile, la gamma di fattispecie standard incluse nelle polizze scoppio-incendio, con relativo incremento dei premi richiesti.