Mutui, aspettando il prossimo rialzo
di Roberto Anedda *
La decisione della Banca centrale europea sui tassi di interesse è attesa per il 5 ottobre. Intanto la differenza tra fisso e variabile si è ridotta all’1 per cento, e molte banche hanno ridotto gli spread
La Bce è alla vigilia del suo quinto rialzo dei tassi d’interesse dal novembre del 2005, che porterebbe l’aumento totale all’1,25 per cento, con inevitabili effetti anche sul mercato dei mutui.
Ogni 0,25 per cento di aumento comporta, per un mutuo da 100 mila euro euro, un incremento della rata mensile dai 10 ai 15 euro, a seconda della durata del mutuo.
Considerando che nell’ultimo anno l’importo medio dei mutui è stato di circa 120 mila euro, l’aumento complessivo di rata, da novembre a oggi, per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile ammonterà a 63 – 88 euro al mese.
Va peraltro ricordato che un anno fa la differenza di partenza tra un tasso fisso e un tasso variabile era di almeno dell’1,5 per cento a favore del variabile, e che negli anni precedenti tale differenza era ancora maggiore (fino a oltre 3 punti percentuali).
Quindi, chi ha acceso un mutuo a tasso variabile ha potuto finora risparmiare rispetto a quanto avrebbe pagato con un tasso fisso, e conserva ancora un certo margine di vantaggio anche in caso di ulteriori aumenti dei tassi.
La tendenza al rialzo ha comunque condizionato fortemente le scelte per i nuovi mutui, tanto che le erogazioni di mutui a tasso fisso sono passate dal 15 per cento di due anni fa a oltre il 40 per cento degli ultimi mesi. Si è così notevolmente riequilibrata la situazione di mercato, con il variabile che resta preferito ma “solo” nel 53 per cento dei casi (dal 70 per cento del 2004).
Si è anche assestata la durata dei mutui, i due terzi dei quali vengono comunque ormai erogati per durate dai 20 anni in su.
Cosa ci si deve aspettare ora sul fronte dei tassi? Il mercato dà ormai per scontato un altro rialzo dello 0,25 per cento il 5 ottobre, tanto è vero che, da giugno ad oggi, gli indici Euribor sono già gradualmente saliti di tale misura, adeguandosi al nuovo livello atteso dei tassi.
Trichet ha definito la politica della Bce ancora “accomodante”, il che lascia intendere che ulteriori aumenti potrebbero aversi in futuro. È probabile che i tassi europei salgano fino al 3,5 per cento entro il 2006, e che arrivino nel 2007 intorno al 4 per cento, livello indicativo più volte citato nei recenti discorsi di diversi esponenti della Bce.
Ovviamente, tale prospettiva presuppone che la ripresa economica si mantenga sostenuta, accompagnata da un’inflazione oltre i livelli di tolleranza. È però anche vero che il potenziale di crescita dell’economia europea non dà ancora segnali definitivi di solidità e costanza, lasciando quindi dubbi sulla sostenibilità di un livello di tassi d’interesse troppo elevato.
È quindi probabile che la Bce, una volta operati gli aumenti di tasso previsti per il 2006, rallenti la propria manovra sui tassi, per valutare con maggiore calma l’opportunità di altri interventi. La Bce ha quindi un margine di ulteriore rialzo dei tassi tutto sommato limitato, se non si vuole correre il rischio di un arresto sul nascere della ripresa economica in atto.
Le prospettive per i tassi d’interesse restano quindi buone, con valori comunque contenuti e, soprattutto, la situazione attuale rende più ampie le possibilità di scelta per chi deve accendere un mutuo.
La differenza tra fissi e variabili si è infatti ridotta circa all’1 per cento (anche meno per le durate brevi), il che, alla luce degli aumenti ancora attesi entro un anno, rende al momento le due alternative di tasso abbastanza equivalenti come convenienza.
Il mercato del credito non è comunque rimasto a guardare, e diverse banche hanno addirittura ridotto gli spread offerti, aiutando i clienti a mitigare almeno in parte l’aumento dei tassi. La concorrenza, animata anche dai mutui online, pare destinata a continuare, e ci si può aspettare anche per il resto dell’anno condizioni di mutuo sempre più differenziate e vantaggiose.
Ciò nonostante, il mercato immobiliare e dei mutui ha mostrato negli ultimi mesi un andamento più riflessivo, anche per la concomitanza di diversi elementi di cambiamento e incertezza per chi si appresta a comprare casa: oltre all’aumento dei tassi, infatti, l’insediamento del nuovo governo, l’incertezza sugli interventi economici legati anche alla casa e le prospettive ancora incerte sull’andamento dell’economia hanno allungato i tempo delle compravendite e reso più attendisti molti potenziali acquirenti.
FONTE: MutuiOnline (www.mutuionline.it)
venerdì, ottobre 06, 2006
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