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venerdì, dicembre 15, 2006

Falsi mutui, maxi truffa a due banche

Venezia, gli indagati accedevano finanziamenti a prezzi gonfiati
con danni per gli istituti di credito di decine di milioni di euro
L'operazione della Guardia di Finanza coinvolge alcuni
imprenditori, un notaio e due direttori di istituto di credito

La Guardia di Finanza di Venezia ha scoperto una truffa per 13 milioni di euro
VENEZIA - Maxi truffa ai danni di due banche. Arrestati cinque imprenditori e un direttore di banca veneziano; obbligo di dimora per un notaio. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Venezia ha bloccato una truffa in ambito immobiliare per oltre 13 milioni che durava da circa due anni.

Scopo della truffa, ottenere mutui da due istituti di credito nazionali con sedi in Veneto, al cui interno gli imprenditori potevano contare su alcuni direttori di banca compiacenti (un altro risulta indagato), pronti ad erogare i crediti accettando perizie di stima gonfiate su un'ottantina di immobili di scarso valore nelle province di Venezia e Treviso. Mediamente, il prezzo degli edifici veniva raddoppiato.

Gli imprenditori - U.C. di Treviso, B.A. di Trento, S.S. di Pescara, più un pugliese e un abruzzese -, secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, non eseguivano però in prima persona le compravendite, ma si avvalevano di una rete di falsi acquirenti, per lo più studenti, provenienti in particolare dall'Abruzzo, ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, ai quali veniva corrisposta una cifra esigua rispetto all'ammontare dell'affare, circa mille euro.

Gli atti di compravendita erano poi certificati da un notaio, S.C., della provincia di Venezia. Le Fiamme Gialle, dopo aver notato uno strano traffico di persone nello studio del notaio, per circa un anno hanno eseguito meticolosi accertamenti sui documenti contabili e bancari, relativi in particolare alle società amministrative attraverso le quali gli imprenditori ottenevano il denaro liquido dagli istituti di credito.
Anche la posizione dei falsi acquirenti è stata oggetto di inchiesta: sono risultati tutti senza nessun reddito che potesse giustificare l'acquisto e le garanzie nella concessione del mutuo.

Nel corso dell'operazione - presentata oggi dal procuratore della Repubblica Vittorio Borraccetti presso il Tribunale di Venezia - sono state eseguite una ventina di perquisizioni in sei regioni d'Italia.
FONTE: La Repubblica

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