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martedì, agosto 01, 2006

Mutui e lavoro atipico

Cambia il gioco, cambiano le regole. Il mercato del lavoro negli ultimi anni é radicalmente mutato (merito o colpa della Legge Biagi). In Italia l’esercito dei giovani con contratto a termine (o progetto) conta circa 2,5 milioni di leve. Ed alla precarietà del posto di lavoro, in molti casi, si accompagna, con altrettanta incertezza, quella della costruzione di un progetto di vita, a cominciare dalla “prima casa”. (leggi)
Un tempo poteva accendere un mutuo solamente chi aveva un contratto a tempo determinato ma ora dato che, a quanto pare, il posto fisso é diventato ormai quasi una chimera, alle banche non resta che adeguarsi. La situazione attuale del mercato del lavoro impone delle condizioni decisamente diverse e quindi non c’è da stupirsi che gli istituti di credito guardino i lavoratori con occhi parzialmente nuovi.
Ecco spiegato il perché dei “mutui atipici” attraverso i quali le banche aprono le loro porte anche a chi non ha un contratto a tempo indeterminato.
Quali sono le caratteristiche di questa tipologia di mutuo? (Confronta le principali offerte)
Al di là delle differenze tra le singole banche si possono delineare alcuni tratti tipicamente distintivi del finanziamento atipico:
é destinato all'acquisto della prima casa;
è destinato a giovani di età non superiore a 35 anni con un contratto in essere ed un periodo minimo di mesi lavorativi alle spalle variabile da istituto a istituto;
copre normalmente l'80% del valore dell'immobile fino ad un massimo di 150.000 Euro ed una durata massima di 30 anni;
sull'abitazione é obbligatorio stipulare una polizza rischio incendi e scoppio che tuteli la banca in caso di deterioramento dell’immobile (è facoltativa quella per gli infortuni);
infine viene accesa un’ipoteca pari al 150%-200% della somma erogata.
Come è già facile immaginare sono prodotti più costosi rispetto a quelli tradizionali (d’altronde il rischio dell’Istituto è maggiore) il che spiega, solo in parte, l’insuccesso di queste "nuove" forme di mutuo. Ma siccome l’apertura del mercato dei mutui ai giovani precari è un fenomeno abbastanza giovane sicuro come l'oro che qualcosa cambierà.
Da segnalare che già avevamo dato notizia (leggi) dell'esistenza di Fondi di Garanzia finalizzati alla copertura dei rischi connessi all'erogazione di mutui per l'acquisto della prima casa. (chiedete nel vostro Comune)
Se, da una parte, è vero che alcune banche, attualmente, applicano al tasso di interesse per i mutui dedicati ai precari uno spread superiore alle offerte tradizionali impedendo così l’accesso al finanziamento “atipico”, altre si mantengono vicine alla media. Il vero limite dei mutui ad hoc tuttavia non è rappresentato dal tasso ma dal capitale finanziabile, che non supera i 150.000 euro, cifra davvero esigua quest’ultima, soprattutto nelle grandi città. E poiché l’importo massimo del finanziamento non può superare l’80% del capitale finanziabile, l’unica strada percorribile è quella di avere un capitale liquido residuo da aggiungere al prestito della banca.
Esattamente un anno fa Altroconsumo aveva denunciato una situazione pesantissima sul fronte mutui (leggi) chiedendo attenzione sulla peggiore situazione di chi non ha un lavoro fisso e fa parte dell’esercito dei lavoratori atipici, ma forse a poco a poco le cose stanno cambiando.
D'altronde, cambia il gioco e cambiano le regole.
Fonte: www.businessonline.it/

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