Mutui.Il costo del denaro aumenta e gli italiani sono preoccupati per la crescita delle rate di mutui, prestiti e revolving. Ma anche lo stato non sorride, aumentano anche i costi per il debito pubblico. Con questo nuovo rialzo il costo del denaro è tornato ai livelli del ‘99.
MUTUI
Adusbef all’attacco fa i calcoli del nuovo aumento. “le rate mensili e/o semestrali di un mutuo subiranno un aumento, da un minimo di 150 euro, fino a 163 euro l'anno,per un mutuo di 100 mila euro con il rialzo Bce”. La stangata si farà sentire molto di più se il mutuo è di 200 mila euro con durata ventennale. Per questi la rata subirà una crescita da 326 euro a 656 euro l'anno.
Anche il Codacons chiede maggiore attenzione per le famiglie con l’abolizione dell’Ici sulla prima casa gravata da mutuo. RATE E REVOLVING Attenzione anche a prestiti e carte revolving. Secondo l’Adusbef “banche e finanziarie adegueranno fulmineamente la generalità degli impieghi”. ma, e questa è la nota positiva, verrà applicata per la prima volta la norma del decreto Bersani che obbliga le banche ad adeguare automaticamente i tassi attivi e passivi su depositi e libretti di risparmio.
Per quanto riguarda i prestiti è stato calcolato che l’acquisto a rate di un elettrodomestico costerà in media 93 euro in più per cinque anni. Grande attenzione alle carte revolving. Qui i tassi sono ormai prossimi al 20% e solo all’apparenza il rimborso rimane più agevole.
CESSIONE DEL QUINTO
Su questa tipologia di prestito si concentra l’attenzione delle associazioni dei consumatori che hanno lanciato un vero e proprio allarme. Il tasso di crescita di questa tipologia di prestito è stata incredibile con una punta del 265% negli ultimi cinque anni.
Questa crescita è stata favorita anche dalle leggi degli ultimi anni che invece di favorire la redistribuzione dei redditi hanno allargato la platea di coloro che possono avere accesso a questo tipo di prestito come pensionati e atipici. Ma all’allargamento dei potenziali clienti non si è avuta una discesa dei tassi rimasti ai limiti dell’usura.
“Se i tassi dipendono anche dalla rischiosità degli impieghi - sottolinea con preoccupazione l’Adusbef - far pagare il 20% la cessione del quinto sotto i 5 mila euro, per prestiti super-garantiti che non registrano alcuna sofferenza significa effettuare la più odiosa delle speculazioni sulla pelle di
milioni di famiglie in difficoltà economiche”.
STATO
Le ripercussioni si faranno sentire anche per il debito pubblico. In poco meno di un anno, infatti, i tassi sono aumentati dell’1% e per il futuro c’è da attendersi almeno un ulteriore ritocco di un quarto di punto entro la fine dell’anno. Se, invece, la Bce dovesse decidere di ritoccare i tassi anche a dicembre, allora si arriverebbe ad un costo del denaro pari al 3,50%.
Quest’ultima ipotesi farebbe salire il costo del rifinanziamento del debito pubblico italiano a circa 19 miliardi di euro, calcolando in 3,3 miliardi il differenziale ogni 25 punti base di ritocco dei tassi
europei.
Fonte: Economia & Mercato
venerdì, agosto 11, 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento