"Report realizzato da Giovanni Romano"
Come ho già accennato, non tutte le Società possono essere quotate in Borsa, ma solo quelle che hanno raggiunto determinati volumi societari e finanziari. Un’azienda si accresce e si sviluppa
nel mercato primario, quando la crescita finanziaria e produttiva è sufficientemente elevata può presentare la richiesta di ammissione alla quotazione in Borsa, la società responsabile dopo le adeguate verifiche, dichiarerà la possibilità o meno di effettuare un’offerta pubblica di vendita (OPV, in inglese IPO, ossia initial pubblic offer) da proporre agli investitori del mercato da parte della società emittente e la successiva e adeguata divisione in azioni del capitale sociale stesso.
Quest’ultima infatti collocherà sul mercato una quantità stabilita di azioni ed ad un prezzo prefissato. Solitamente, per allargare la proprietà della società e trovare più finanziamenti, in maniera tale da renderla idonea alla quotazione, spesso si decide di costituire delle PRE-IPO, ossia la divisione del capitale aziendale tra una ristretta cerchia di soci (venture capitalists), ancor prima della presentazione dell’offerta pubblica iniziale, oppure si decide di porre l’offerta inizialmente nel cosiddetto Borsino, ossia come un’anticamera della Borsa dove si quotano le aziende più piccole ma in “rampa di lancio” per la Borsa vera e propria.
A questo punto siamo entrati nei più profondi “ingranaggi” del capitalismo moderno. Inoltre durante il corso della vita di un’azienda quotata, è sempre possibile emettere delle nuove azioni tramite l’offerta pubblica di sottoscrizione (OPS). Consiste nel collocamento sul mercato di una prefissata quantità di nuove azioni a prezzo stabilito nel caso di un aumento del capitale sociale.
Concludiamo il paragrafo con un’altra offerta pubblica non più fatta da una società, ma bensì da un soggetto giuridico potenziale azionista-acquirente, sto parlando dell’offerta pubblica d’acquisto.
È un’operazione il cui fine è di acquistare una partecipazione azionaria molto rilevante, infatti si può parlare in questi frangenti addirittura di acquisizione; è necessaria ogni qual volta si intende
comprare più del 25% del capitale sociale di una Società. L’offerta pubblica d’acquisto può essere:
- consensuale: quando il consiglio di amministrazione della società oggetto di scalata si pronuncia favorevole all'offerta stessa;
- ostile: quando il consiglio di amministrazione della società
oggetto della scalata si pronuncia contrario all’offerta stessa.
Comunque la costituzione di una società per azioni preclude due prerogative:una è il versamento minimo di quote in denaro, e l’altra è il conferimento, non obbligatorio, di quote in natura, ossia di beni patrimoniali. Le quote in natura possono essere trasferite solo dopo il controllo dell’autentica valutazione da parte di enti preposti dal tribunale, dopo di che immesse nel valore nominale delle azioni come parte integrante della quota oltre al denaro depositato. Le azioni verranno depositate in una banca depositaria per il loro intero valore nominale.
nel mercato primario, quando la crescita finanziaria e produttiva è sufficientemente elevata può presentare la richiesta di ammissione alla quotazione in Borsa, la società responsabile dopo le adeguate verifiche, dichiarerà la possibilità o meno di effettuare un’offerta pubblica di vendita (OPV, in inglese IPO, ossia initial pubblic offer) da proporre agli investitori del mercato da parte della società emittente e la successiva e adeguata divisione in azioni del capitale sociale stesso.
Quest’ultima infatti collocherà sul mercato una quantità stabilita di azioni ed ad un prezzo prefissato. Solitamente, per allargare la proprietà della società e trovare più finanziamenti, in maniera tale da renderla idonea alla quotazione, spesso si decide di costituire delle PRE-IPO, ossia la divisione del capitale aziendale tra una ristretta cerchia di soci (venture capitalists), ancor prima della presentazione dell’offerta pubblica iniziale, oppure si decide di porre l’offerta inizialmente nel cosiddetto Borsino, ossia come un’anticamera della Borsa dove si quotano le aziende più piccole ma in “rampa di lancio” per la Borsa vera e propria.
A questo punto siamo entrati nei più profondi “ingranaggi” del capitalismo moderno. Inoltre durante il corso della vita di un’azienda quotata, è sempre possibile emettere delle nuove azioni tramite l’offerta pubblica di sottoscrizione (OPS). Consiste nel collocamento sul mercato di una prefissata quantità di nuove azioni a prezzo stabilito nel caso di un aumento del capitale sociale.
Concludiamo il paragrafo con un’altra offerta pubblica non più fatta da una società, ma bensì da un soggetto giuridico potenziale azionista-acquirente, sto parlando dell’offerta pubblica d’acquisto.
È un’operazione il cui fine è di acquistare una partecipazione azionaria molto rilevante, infatti si può parlare in questi frangenti addirittura di acquisizione; è necessaria ogni qual volta si intende
comprare più del 25% del capitale sociale di una Società. L’offerta pubblica d’acquisto può essere:
- consensuale: quando il consiglio di amministrazione della società oggetto di scalata si pronuncia favorevole all'offerta stessa;
- ostile: quando il consiglio di amministrazione della società
oggetto della scalata si pronuncia contrario all’offerta stessa.
Comunque la costituzione di una società per azioni preclude due prerogative:una è il versamento minimo di quote in denaro, e l’altra è il conferimento, non obbligatorio, di quote in natura, ossia di beni patrimoniali. Le quote in natura possono essere trasferite solo dopo il controllo dell’autentica valutazione da parte di enti preposti dal tribunale, dopo di che immesse nel valore nominale delle azioni come parte integrante della quota oltre al denaro depositato. Le azioni verranno depositate in una banca depositaria per il loro intero valore nominale.
A cura di GIOVANNI ROMANO
Autore de “Il professionista delle opzioni”
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