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sabato, novembre 29, 2008

I principali strumenti di negoziazione in BORSA - parte I

Guida "IMPARIAMO A CONOSCERE LA BORSA"
"Report realizzato da Giovanni Romano"

In Borsa si compra e si vende di tutto (attività finanziarie ovviamente), tale compravendita è regolata da determinate norme,fatte rispettare da un organo di controllo e di vigilanza nazionale atutela degli investitori (CONSOB in Italia). Non sono ammessistrumenti di negoziazione al di fuori dei contratti approvatiufficialmente e standardizzati. Esistono molti contratti che regolano i rapporti di compravenditatra due controparti, le principali sono:

Le azioni (stocks o shares) o titoli di capitale. Sono sicuramentegli strumenti finanziari più conosciuti e negoziati nel mercato secondario. Sono ottenute dividendo l'intera capitalizzazione per il numero di azioni emesse (flottante). L’operazione che serve a immettere nuove azioni sul mercato viene chiamata split azionario. L’operazione inversa allo split è il reversal split, ossia
non i più emissione di nuove azioni sul mercato, bensì il riacquisto e l’estinzione. Le azioni possono essere di più tipi: ordinarie, privilegiate, e di risparmio.

Le principali, ossia le più conosciute e negoziate sono le azioni ordinarie (common stocks).Queste corrispondono a unità elementari del patrimonio aziendaledi una Società. In pratica è come se la Società venisse fatta in tanti piccoli pezzi (finanziariamente) e venduta nel mercato ai compratori, che divengono dopo l’acquisto soci dell’impresa ocomproprietari e finanziatori interni, acquisendo così parte delcapitale sociale (equity). Gli azionisti sono responsabili dell’operato aziendale e degli oneri ricorrenti nei limiti del capitale conferito. La proprietà conferisce determinati diritti agli azionisti (shareholders), come il diritto alla divisione degli utili (dividendi) in ragione delle quote possedute, il diritto alla partecipazione della divisione del capitale sociale in caso di liquidazione (dopo aver pagato tutti i debiti verso i finanziatori esterni), sempre in ragione delle quote possedute, e di partecipare alle decisioni di “governance” dell’azienda.

Infatti ogni qual volta vi sia da prendere delle decisioni relative alle attività sia caratteristiche che straordinarie, viene convocata l’assemblea degli azionisti. Nelle assemblee si giunge al verdetto di importanti decisioni con il voto espresso da ogni singolo azionista, decisioni e scelte che influiscono sul futuro dell’azienda. L’influenza decisionale di ogni azionista è determinata in relazione al montante delle quotazioni in suo possesso, più azioni si posseggono e più flottante si controlla, e maggiore è il potere all’interno dell’assemblea, infatti paradossalmente nella maggior parte dei casi vale più il voto di un singolo grande azionista (azionista di maggioranza) che i voti di tanti piccoli azionisti. Il principale evento che richiede la convocazione dell’assemblea degli azionisti è l’elezione del consiglio di amministrazione (top management), che può essere in qualsiasi momento revocato qualora non abbia a suo favore la maggioranza degli azionisti.

I membri del consiglio di amministrazione (senior manager) responsabili illimitatamente dell’operato e degli oneri finanziari aziendali, a sua volta eleggono sia un presidente del consiglio di amministrazione, che rappresenta e fa le veci in pubblico e in assemblea degli amministratori, e sia un amministratore delegato al fine di ottimizzare la gestione. Quest’ultimo, sempre con i consensi e le adeguate valutazioni del consiglio di amministrazione (in quanto gli amministratori sono tutti ugualmente responsabili della gestione aziendale), organizza, amministra, assume e nomina il direttore generale e altri general manager a capo della direzione generale, e gestisce l’azienda con aspettative di maggior ricavi ed efficienza produttiva, in maniera tale da aumentarne il più possibile il valore.

A cura di GIOVANNI ROMANO
Autore de “Il professionista delle opzioni

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