Le scosse di assestamento non cennano a placarsi, ma
fortunatamente la macchina degli aiuti e del sostegno alle popolazioni colpite
si è messa in moto alla svelta. Oltre alle forme di assistenza più immediate,
si è assistito nei giorni scorsi all’avvio delle prime iniziative puramente
economiche; è oramai passata una settimana dalla decisione di Carisbo e Banca
CR Firenze relativa alla sospensione fino a 12 mesi delle rate dei mutui
accesi sugli immobili danneggiati, cui si aggiunge la concessione di linee di
credito in conto corrente finalizzate a finanziare le spese di emergenza.
Le prime stime dei danni testimoniano tutta la gravità della
situazione: senza considerare i danni agli edifici storici e di valenza
culturale, difficilmente stimabili, si arriva anche a cifre vicine al miliardo
di Euro. In queste condizioni l’intervento delle istituzioni è quanto mai
necessario, al fine di ridare speranza alla popolazione e promuovere una pronta
e veloce ricostruzione. È da leggersi in questi termini la visita del premier
Mario Monti alle zone colpite nella giornata di martedì, cui sono seguiti due
interventi importanti: in primis, la messa a disposizione di 50 milioni di Euro,
relativi al fondo per la Protezione Civile; in più, la manifestazione dell’intenzione
del governo di rinviare il pagamento dell’IMU per i proprietari di abitazioni e
immobili ad uso produttivo considerati non agibili.
Ovviamente le misure diverranno operative solo nel momento in cui
le Regioni avranno concluso la rilevazione delle effettive necessità, al fine
di identificare la necessaria copertura finanziaria. In questi giorni la lotta
contro il tempo è quella delle verifiche sui fabbricati che non mostrano segni
evidenti del sisma, per consentire alle famiglie che ne avranno la possibilità
di rientrare in tempi rapidi a casa.
L’intervento del governo è quanto mai importante in un momento in
cui montano le polemiche legate al decreto legge 59 del 15 maggio 2012, che
limita l’intervento finanziario dello stato in caso di calamità naturali; con
questo decreto in pratica, finisce in capo ai proprietari degli immobili la
facoltà di stipulare una polizza a copertura dei rischi legati alle distruzioni
causate da eventi sismici. Il decreto, già operativo ma non ancora convertito
in legge, potrebbe comportare un aumento dei costi legati all’accensione di un
nuovo mutuo, considerata l’esigenza di allargare, ove possibile, la gamma di
fattispecie standard incluse nelle polizze scoppio-incendio, con relativo incremento
dei premi richiesti.
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