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martedì, maggio 24, 2011

La tipologia dei tassi di un mutuo

I mutui ipotecari si differenziano essenzialmente per 3 fattori: tassi d'interesse, la durata, la finalità.

Parleremo di come il parametro dei tassi possa influire sulla scelta di uno o dell’altro. Il tasso d’interesse è la somma da pagare alla banca o istituto di credito per richiedere un prestito in denaro ed è definito da una percentuale calcolata sul capitale. Quindi si può definire interesse il prezzo del denaro.

Ci sono tre principali tipologie di tassi d’interesse che differenziano i mutui casa e sono:

  • tasso fisso

  • tasso variabile

  • tasso misto

Il mutuo a tasso fisso presenta un tasso d'interesse che rimarrà uguale per tutta la durata del mutuo. Il tasso viene fissato nel momento della stipula contratto in base al tasso di riferimento Eurirs o IRS: Interest Rate Swap. E’ consigliato per chi vuole rimanere tranquillo e non vuole correre rischi di aumento dei tassi. Infatti è possibile calcolare fin dal principio il piano d’ammortamento per ogni singola rata, dalla prima all’ultima.

Il mutuo a tasso variabile varia in base all’andamento dell’Euribor. Quindi la rata varierà di volta in volta in e verrà calcolata in base alle fluttuazioni dei tassi di riferimento. Inizialmente il tasso iniziale è generalmente più basso rispetto al tasso fisso, ma il rischio è la possibilità che possa subire un rincaro consistente mettendo in difficoltà chi ha sottoscritto un mutuo con questa tipologia.

Il mutuo a tasso misto ha la possibilità di cambiare il tasso d'interesse da fisso a variabile o viceversa indicando con precisione nel contratto le condizioni e le scadenze.

giovedì, maggio 12, 2011

Trading Online: in Italia cresce sensibilmente il numero di operatori

Chi ancora non si avvicina al mondo del forex si sarà accorto come l’ambito del trading online stia prendendo sempre più piede su Internet. Bastano infatti una connessione alla rete, un conto per operare sul mercato, ed un paio di clic, per entrare nelle attività di acquisto e vendita di azioni, obbligazioni, titoli di stato, comodamente dal proprio pc. Un esempio lo troviamo sui siti di home banking nelle nostre banche: la voce trading online è sempre più presente tra quelle dei servizi bancari dedicati a qualunque tipo di clientela.

Anche in Italia, molti operatori forex si stanno avvicinando al trading online, per diventare magari trader professionisti, percorso molto difficile da perseguire e richiedente una serie di conoscenze e di strumenti informatici indispensabili.

Negoziare sulla borsa e sui mercati internazionali ad ogni modo non deve per forza diventare un “impiego a tempo pieno”: comprare, vendere, speculare al ribasso, scommettere sulle riprese o sulle ricadute dei soggetti del mercato, sono azioni che non richiedono necessariamente una intera giornata lavorativa per potervi partecipare. Internet allora mette a disposizione una serie di siti Internet di trading on line , si trattano di veri e propri portali con a disposizione un trader, per accompagnare l’investitore nella valutazione dei movimenti finanziari, ed anche strumenti, grafici (real charts) e l’immancabile comunità di traders dove potersi confrontare per condividere e ricevere informazioni utili alla propria attività.

Proprio in questi primi mesi del 2011, nel nostro Paese si sono registrate migliaia di nuove iscrizioni ai portali di trading online, e molti sono pronti a scommettere che non si tratterà soltanto di una “moda” ma di un vero e proprio progresso del mercato e degli operatori che concorrono alla sua crescita.

lunedì, maggio 09, 2011

I mutui e il costo del denaro


Si prospetta nell’immediato futuro, un ulteriore aumento del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea e questo comporterà delle conseguenze decisamente rilevanti sui tassi di interesse applicati ai mutui.
In questa situazione, ci si interroga se oggi convenga contrarre un mutuo variabile o fisso, nelle scorse settimane sembrava che il trend fosse a favore della stipula di contratti di mutuo con cap e cioè mutui con tasso variabile fino ad una certa soglia.
Ma le statistiche e gli studi su quale sia il mutuo da preferire in questa situazione continuano: per alcuni, anche in presenza di un ulteriore aumento del costo del denaro, sarebbe da preferire stipulare un mutuo a tasso variabile, soprattutto se si ha la disponibilità economica di far fronte a sensibili aumenti dei tassi di interesse; per altri, il tasso fisso risulterebbe conveniente solo se il costo del denaro salisse significativamente e se l'incremento poi rimanesse costante per almeno tutta la prima metà della durata del mutuo.
La situazione è onestamente molto complessa e anche piuttosto confusa, il dato di fatto, da cui bisogna partire, è che vi saranno ulteriori aumenti del costo del denaro, quanto questo influenzerà i tassi di interesse non è possibile stabilirlo con sicurezza, almeno per ora, per cui rimane forse un’unica opzione, la più conveniente, quella di stipulare un mutuo con cap, come detto un mutuo a tasso variabile con un limite massimo prestabilito in sede contrattuale, oltre il quale il tasso d'interesse non potrà mai salire. Questa formula permette di godere dei vantaggi e della convenienza, almeno iniziale, del tasso variabile, tutelandosi però e mettendosi al riparo da spiacevoli sorprese nel medio e lungo periodo.

sabato, maggio 07, 2011

Conti a costo zero: sono davvero senza spese?

Quelli italiani sono i conti correnti più cari d'Europa. Se poi aggiungiamo la crisi, l'inflazione che sale e i tassi d'interesse che scendono, ecco che i conti correnti pubblicizzati come "a costo zero" diventano particolarmente attraenti. Ma si tratta davvero di conti senza spese? Non proprio. Ovviamente un conto può essere più o meno conveniente di un altro, ma avrà sempre e comunque delle spese, a volte indicate chiaramente nei fogli informativi, altre volte un po' difficili da prevedere. Ecco quali sono i costi da conoscere prima per evitare amare sorprese.

Canone fisso e imposta di bollo
Molti conti correnti online a costo zero (come ad esempio il famoso conto zero spese) non prevedono un canone fisso, ma solo se si rispettano particolare condizioni, come un limite d'età, un limite nel numero delle operazioni effettuabili, o una giacenza minima mensile o trimestrale, oppure ancora l'accredito mensile di stipendio o pensione. In caso contrario, si dovrà pagare il canone e probabilmente qualche commissione aggiuntiva. L'imposta di bollo invece si paga quasi sempre, dato che è un'imposta statale obbligatoria per legge, ed equivale a 34,20 euro. Solo alcune banche preferiscono pagarla al posto del cliente per rendere il conto ancora più economico.

Prelievi e bonifici
I prelievi spesso non sono gratuiti, soprattutto se si effettuano dagli sportelli automatici di un'altra banca, da quelli di Poste Italiane o da filiali estere. In molti casi sono previste delle commissioni aggiuntive. E' bene informarsi con attenzione anche sui costi dei bonifici: hanno costi ridotti o completamente gratuiti solo se effettuati on line, ma molto più alti se effettuati allo sportello.

Assegni e carte di credito
Spesso nel conto base, senza spese, non sono previsti i carnet per gli assegni e le carte di credito. In questi casi il conto si rivela conveniente dal punto di vista economico ma non da quello pratico, dato che ci saranno dei costi aggiuntivi legati ai singoli servizi o alle singole operazioni, come l'emmissione di assegni circolari non trasferibili o il canone annuale per la carta di credito.

Altri servizi
Tra le altre spese variabili che possono trasformare un conto corrente a "costo zero" in un conto "a costo quasi zero", ci sono anche l'estratto conto e le comunicazioni della banca, (gratis se on line ma a pagamento se cartacee), la domiciliazione delle utenze e in alcuni casi anche la stessa apertura del conto.