bilancia_728p90_MOL

venerdì, maggio 25, 2012

Passione Casa: si afferma lo shopping di mobili a rate

Caro spesa, caro benzina. Lo scenario è sempre quello dell’incertezza sul futuro e gli italiani “in crisi” riscoprono l’intimità del focolare domestico: sono, infatti, in frenata gli acquisti di nuovi immobili, rimandati a tempi migliori; fa sempre più “moda” e “tendenza” invece impreziosire l’attuale abitazione, acquistando - a rate - cucine, salotti, camere da letto o oggetti di design.

L’indagine del portale di comparazione prestiti online PrestitiSupermarket.it – effettuata su 15.000 richieste raccolte nei primi 4 mesi dell’anno – evidenzia come il 43% dei richiedenti un prestito avanzi la richiesta per finanziare spese per l’arredamento, con un importo medio di poco inferiore ai 10 mila Euro. E che sia eco-arredo, design green, architettura bio o classica, sobria o tradizionale, detto fatto, i prestiti sono il modo più facile per abbellire gli spazi interni della casa, dove oggi gli italiani scelgono di sbizzarrire il proprio gusto estetico. Balza agli occhi come la riduzione del numero di richieste di finanziamenti per l’acquisto della casa negli ultimi 4 mesi (46% anno su anno) sia accompagnato da un aumento delle richieste di prestito con finalità arredamento, salite dal 36% del totale delle domande a fine 2011 al 43% nei primi 4 mesi del 2012. Ossia, gli italiani hanno sempre a cuore la casa, ma la nuova filosofia è: “rinvio l’acquisto, nel frattempo abbellisco l’appartamento”.
Casa, dolce casa: la voglia di re-styling e di riprogettare l’arredo si impone nella fascia tra i 40 e i 50 anni, che oggi rappresenta circa il 30% del totale dei richiedenti (l’età media si attesta attorno ai 43 anni). Sono persone che preferiscono passare il proprio tempo libero in famiglia o con gli amici fra le mura di casa e quindi investono sulla qualità della propria vita casalinga. E’ un segnale importante che sia in crescita la diffusione di spazi abitativi di piccole metrature, con angolo cottura in soggiorno: il prestito, nella maggior parte dei casi, è richiesto per la ristrutturazione o l’ammodernamento della cucina, un vero e proprio ambiente conviviale, in cui la funzionalità sia bilanciata dall’estetica.
Anche i trentenni rappresentano una buona fetta di domanda, con circa il 26% sul totale delle richieste: spesso siamo di fronte alla coppia giovane che ha appena affittato casa e vuole migliorarne la vivibilità. Infine, nella classe 50-60 anni si rileva un 21% di richieste, che sotto i 30 scendono al 17%. In sintesi, la concentrazione più significativa della domanda è rappresentata da trentenni e quarantenni, che insieme pesano per il 56%.

Non è una sorpresa che ben l’83% delle richieste provengano da dipendenti a tempo indeterminato, data la selettività che oggi caratterizza la valutazione del merito creditizio da parte delle finanziarie. Ben distanti seguono i lavoratori autonomi, che contano per un 7% e i pensionati, con poco più del 4%.

La durata di questi prestiti testimonia la tendenza sempre più diffusa ad allungare i tempi di rimborso: i prestiti fino a 3 anni rappresentano solamente il 18% delle richieste, mentre quelli con rimborso  tra 4 e 6 anni raccolgono la preferenza di circa il 70% dei richiedenti.

Diamo un’occhiata alle Regioni: la Lombardia guida la classifica dei richiedenti di questa tipologia di prestiti (circa il 17% del campione osservato), seguita dalla Campania (13%), dalla Sicilia (10%) e dal Lazio (9%). In Trentino Alto-Adige si spende mediamente di più, con finanziamenti che si attestano sui 12.700 Euro; al secondo e terzo posto, ben distanziati, troviamo le Marche con 10.600 Euro e la Campania con 10.500 Euro.

Milano è sempre Milano e non si smentisce mai: il capoluogo meneghino, baricentro di numerose iniziative legate al design come il famosissimo ‘Salone del Mobile’, registra il maggior numero di richieste, con un importo medio di 10.300 Euro e un’età media dei richiedenti pari a 45 anni.

Terremoto: IMU rinviata e moratoria straordinaria per i mutui


Le scosse di assestamento non cennano a placarsi, ma fortunatamente la macchina degli aiuti e del sostegno alle popolazioni colpite si è messa in moto alla svelta. Oltre alle forme di assistenza più immediate, si è assistito nei giorni scorsi all’avvio delle prime iniziative puramente economiche; è oramai passata una settimana dalla decisione di Carisbo e Banca CR Firenze relativa alla sospensione fino a 12 mesi delle rate dei mutui accesi sugli immobili danneggiati, cui si aggiunge la concessione di linee di credito in conto corrente finalizzate a finanziare le spese di emergenza.

Le prime stime dei danni testimoniano tutta la gravità della situazione: senza considerare i danni agli edifici storici e di valenza culturale, difficilmente stimabili, si arriva anche a cifre vicine al miliardo di Euro. In queste condizioni l’intervento delle istituzioni è quanto mai necessario, al fine di ridare speranza alla popolazione e promuovere una pronta e veloce ricostruzione. È da leggersi in questi termini la visita del premier Mario Monti alle zone colpite nella giornata di martedì, cui sono seguiti due interventi importanti: in primis, la messa a disposizione di 50 milioni di Euro, relativi al fondo per la Protezione Civile; in più, la manifestazione dell’intenzione del governo di rinviare il pagamento dell’IMU per i proprietari di abitazioni e immobili ad uso produttivo considerati non agibili.

Ovviamente le misure diverranno operative solo nel momento in cui le Regioni avranno concluso la rilevazione delle effettive necessità, al fine di identificare la necessaria copertura finanziaria. In questi giorni la lotta contro il tempo è quella delle verifiche sui fabbricati che non mostrano segni evidenti del sisma, per consentire alle famiglie che ne avranno la possibilità di rientrare in tempi rapidi a casa.

L’intervento del governo è quanto mai importante in un momento in cui montano le polemiche legate al decreto legge 59 del 15 maggio 2012, che limita l’intervento finanziario dello stato in caso di calamità naturali; con questo decreto in pratica, finisce in capo ai proprietari degli immobili la facoltà di stipulare una polizza a copertura dei rischi legati alle distruzioni causate da eventi sismici. Il decreto, già operativo ma non ancora convertito in legge, potrebbe comportare un aumento dei costi legati all’accensione di un nuovo mutuo, considerata l’esigenza di allargare, ove possibile, la gamma di fattispecie standard incluse nelle polizze scoppio-incendio, con relativo incremento dei premi richiesti.