Cala significativamente il numero di
italiani che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze tra giugno e
settembre. Il dato emerge da un’indagine realizzata da Federalberghi con il
supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions, effettuata dal 9 al 13
luglio su un campione di 1.200 italiani maggiorenni. Saranno infatti il 44,7%
gli italiani che si concederanno una vacanza, pari a circa 27 milioni di persone
rispetto ai 33,2 milioni dell’estate 2011, con una flessione del 18,9%. Gli
indecisi sono ancora il 6%, rispetto al 3,1 del 2011, sintomo di una situazione
molto instabile.
A rimanere a casa sarà il 49,1% della
popolazione rispetto al 41,9% dell’estate 2011; nel 51,6% dei casi la
motivazione alla base della scelta di non muoversi è legata a motivi economici,
in netto aumento rispetto al 42,8% registrato nel 2011. E pensare che gli
ultimi dati sulla sfera creditizia lasciavano ben sperare, con una crescita
sostanziale delle richieste di prestiti
per vacanze e svago nei primi 6 mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del
2011.
Sul fronte delle mete, a farla da
padrone sono le località di mare, che raccolgono il 67,9% delle preferenze rispetto al 70,4% del 2011. La montagna segue
a debita distanza con il 15,6% delle preferenze (stabile rispetto al 2011) e
risultano in crescita le località termali e del benessere con il 4,2% rispetto
al 3,1% del 2011. La spesa stimata per la vacanza estiva, comprensiva di tutti
gli extra, sarà di 741 Euro, in lieve calo rispetto ai 776 Euro del 2011.
A livello regionale, la Calabria sarà
la regina dell’estate 2012 con un 12,9% di domanda nazionale rispetto al 9,7%
del 2011; la forte focalizzazione su un turismo che sa coniugare la tradizione
e l’innovazione ha premiato significativamente la regione meridionale, capace
di garantire un’accoglienza di prim’ordine. Seguono il Veneto col 10,7%
rispetto al 7,2% del 2011, la Sicilia in calo con il 9,7% rispetto al 13% del
2011, la Sardegna, anch’essa in calo, con l’8,9% rispetto al 10,2% del 2011, il
Lazio con il 7,1% e la Puglia con il
6,5%.